....celebriamo quest’anno, a poca distanza l’una dall’altra e nel clima del giubileo della Misericordia, due ricorrenze care alla nostra Congregazione: la festa liturgica del Beato Carlo Liviero nei 150 anni della sua nascita e la solennità del Sacro Cuore. Conosciamo il legame strettissimo tra il Cuore di Cristo e Carlo Liviero il quale ci ha lasciato questa spiritualità come nucleo fondante del nostro carisma. Durante la novena, stiamo meditando le Beatitudini evangeliche che “ci dipingono il volto di Cristo e illuminano le azioni e le disposizioni caratteristiche della vita cristiana”. A noi giunge pressante l’invito a scoprire e contemplare i sentimenti del Figlio, rappresentati nella simbologia del Cuore, per assumerli come nostro stile di vita in risposta generosa ai segni di questi tempi e alle urgenze dell’umanità enormemente ferita. (Stralcio della lettera circolare in occasione della Solennità del Sacro Cuore 2016)



Cuore amabilissimo di Gesù, donaci:


di imparare ad avere
un cuore mite e umile
come l'hai avuto Tu, per essere 
testimoni del Tuo amore;
 
di essere consapevoli che
questo Tuo amore misericordioso, 
umile,
è stato rivelato ai PICCOLI,
cioè a coloro che
non contano nulla,
ma sono i veri sapienti;
 
di avere questo cuore
verso i piccoli della nostra storia
e del nostro tempo;
 
di saper vivere aiutando tutti 
gli uomini a vedere
il volto di Dio, 
Padre misericordioso;
 
di avere il cuore aperto
verso chi ci ferisce,
accogliendo con umiltà

tutte le sofferenze comunitarie.

 

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PAPA FRANCESCO

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 9 giugno 2013

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il mese di giugno è tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù, massima espressione umana dell’amore divino. Proprio venerdì scorso, infatti, abbiamo celebrato la solennità del Cuore di Cristo, e questa festa dà l’intonazione a tutto il mese. La pietà popolare valorizza molto i simboli, e il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio; ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera.

Nei Vangeli troviamo diversi riferimenti al Cuore di Gesù, ad esempio nel passo in cui Cristo stesso dice: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,28-29). Fondamentale poi è il racconto della morte di Cristo secondo Giovanni. Questo evangelista infatti testimonia ciò che ha veduto sul Calvario, cioè che un soldato, quando Gesù era già morto, gli colpì il fianco con la lancia e da quella ferita uscirono sangue ed acqua (cfr Gv19,33-34). Giovanni riconobbe in quel segno, apparentemente casuale, il compimento delle profezie: dal cuore di Gesù, Agnello immolato sulla croce, scaturisce per tutti gli uomini il perdono e la vita.

Ma la misericordia di Gesù non è solo un sentimento, è una forza che dà vita, che risuscita l’uomo! Ce lo dice anche il Vangelo di oggi, nell’episodio della vedova di Nain (Lc 7,11-17). Gesù, con i suoi discepoli, sta arrivando appunto a Nain, un villaggio della Galilea, proprio nel momento in cui si svolge un funerale: si porta alla sepoltura un ragazzo, figlio unico di una donna vedova. Lo sguardo di Gesù si fissa subito sulla madre in pianto. Dice l’evangelista Luca: «Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei» (v. 13). Questa «compassione» è l’amore di Dio per l’uomo, è la misericordia, cioè l’atteggiamento di Dio a contatto con la miseria umana, con la nostra indigenza, la nostra sofferenza, la nostra angoscia. Il termine biblico «compassione» richiama le viscere materne: la madre, infatti, prova una reazione tutta sua di fronte al dolore dei figli. Così ci ama Dio, dice la Scrittura.

E qual è il frutto di questo amore, di questa misericordia? E’ la vita! Gesù disse alla vedova di Nain: «Non piangere!», e poi chiamò il ragazzo morto e lo risvegliò come da un sonno (cfr vv. 13-15). Pensiamo questo, è bello: la misericordia di Dio dà vita all’uomo, lo risuscita dalla morte. Il Signore ci guarda sempre con misericordia; non dimentichiamolo, ci guarda sempre con misericordia, ci attende con misericordia. Non abbiamo timore di avvicinarci a Lui! Ha un cuore misericordioso! Se gli mostriamo le nostre ferite interiori, i nostri peccati, Egli sempre ci perdona. E’ pura misericordia! Andiamo da Gesù!

Rivolgiamoci alla Vergine Maria: il suo cuore immacolato, cuore di madre, ha condiviso al massimo la «compassione» di Dio, specialmente nell’ora della passione e della morte di Gesù. Ci aiuti Maria ad essere miti, umili e misericordiosi con i nostri fratelli.

 
L'atto di consacrazione dei giovani 
al Sacro Cuore di Gesù:

Signore Gesù Cristo,
Fratello, Amico e Redentore dell'uomo,
guarda con amore i giovani qui riuniti
e apri loro la sorgente eterna
della tua misericordia
che sgorga dal tuo cuore aperto sulla Croce.
Docili alla tua chiamata,
sono venuti per stare con te e adorarti.
Con preghiera ardente
li consacro al tuo Cuore
perché, radicati e fondati in te
siano sempre tuoi, nella vita e nella morte.
Giammai si allontanino da te!
Concedi loro un cuore come il tuo
mite e umile
perché ascoltino sempre la tua voce
e i tuoi insegnamenti,
compiano la tua Volontà
e siano in mezzo al mondo
lode della tua gloria,
perché gli uomini
contemplando le loro opere
diano gloria al Padre con il quale vivi,
felice per sempre
nello Spirito Santo
nei secoli dei secoli.


 

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